.....è bene insistere?

Cari amici salve, come preannunciato sono un pivellone.. ..quindi scusate se i quesiti possono risultare ridicoli...
Come sappiamo secondo pesce insidiato va effettuata una mirata azione/ricerca, nel senso che riguardo a serra, lecce amia e barra, l'approccio deve essere di lento spostamento sulla sponda e frequenti lanci anche sempre nello stesso posto, cambiando o meno artificiale, relativo recupero e profondità di lavoro, infatti sono pesci che in genere cacciano sempre in movimento frenetico con varie scorribande. .ma, parlando della regina, quanto bisogna insistere efftettuando ripetuti lanci allo stesso posto e quando in base ai spot questo varia. Ecco questo è quello che mi rende insicuro nell'esercitare questo meraviglioso spinning, per esempio battendo le spiaggie a che velocità bisogna scorrere nel percorrerla?

Grazie della vostra sicura e generosa attenzione...

ciauz.....

ghghgh, c'hai un bel problemone eh?

Ti rispondo come ti ho risposto pure di là, hai visto mai che qua mi correggono

Io con la spigola ho una regola "autostabilita".

Faccio serie di 2 lanci perfettamente identici.

Questo perchè essendo un pesce relativamente poco mobile, rispetto ai serra ad esempio come dici tu, ho l'idea che il primo serve a richiamare in zona una preda relativamente lontana, il secondo sia quello dello strike.

Col luccio, ad esempio, il secondo è del tutto inutile. Essendo un pesce totalmente immobile in agguato, il primo è sempre quello buono, se gli passi davanti e lui vuole mangiare, vai tranquillo che mangia, il secondo non serve a niente.

Risparmiare sui lanci ti permette a fine battuta di fare ovviamente molti più tentativi in diverse zone che altrimenti non avresti battuto...

Questa è tutta una mia teoria, non legge, ma devo dire che ne sono piuttosto convinto....e mai ho preso spigole o lucci al quinto lancio nello stesso posto...

Eh la spigola è un predatore di agguato. Non servono mille lanci ma pochi e precisi nel punto che reputi stia in caccia. Il recupero è praticamente "inesistente" nel senso che non devi fare le corse. Lento e regolare. Sfrutta la corrente e rimani anche fermo facendo lavorare l'artificiale con i movimenti della canna. Se vuoi condici il tutto con qualche jerkata. Ma sempre con moderazione. Questo per essere molto ma molto sommario. Come ti è stato detto non passerei le ore a lanciare nello stesso spot. Per filosofia personale amo lo spinning proprio per la sua dinamicità. Se dovessi lanciare le ore nello stesso spot pescherei con panchetto e bolognese

Giuste osservazione molto esaustive da seguire alla lettera ma, riferendomi alle jerckate ho appreso che alcuni plastichetti e gomme, secondo modelli, vanno fatti lavorare in modo diverso.... Anche il sottoscritto ama muoversi, per questo che ho abbandonato la bolo e il panchetto . Quindi amici è fondamentale leggere il mare a 360° e entrare nella "mente" della regina per capire dove attende ?....bello lo spinning...

ciauzzzzzzz...

l'altra mattina sono andato da solo in foce...

per me era una novità dato che siamo sempre in 2 o 3 che abbiamo sta passione in comune, quindi non mi ero mai trovato ad andare da solo...

l'altra mattina però ero libero, volevo comprare due shad e due gomme per la foce, l'ho fatto, poi ho guardato l'orologio e ho notato che avevo 2 ore e mezza prima di attaccare a lavoro...

ho preso la Roma-Fiumicino a 140...

arrivato in foce ho visto che c'era mare grossissimo, anche se sfortunatamente altissima pressione e tempo decisamente troppo bello per la spigola...

Mi sono messo in ginocchio sugli scogli, in punta, un metro sopra l'onda che rifrangeva, canna poggiata accanto.

Ho passato mezz'ora così, guardando in mezzo ad ogni onda, aspettando di vedere quella sagoma, distratto ogni tanto da un vecchietto con la bilancia che tirava su solo cefali.

Dopo mezz'ora, eccola. Bella come solo lei sa essere, serenamente sopra i 2 kg, cavalcava l'onda che sembrava una surfista hawaiana di quelle che chiami casa e gli dici che resti là perchè a Roma non c'hai più niente da fare.

Mi sono alzato e ho lanciato, una, due volte. Ho cambiato direzione, profondità, artificiale. Ha vinto lei, quasi come sempre.

Giuro che sono tornato a casa felice.

Vaglielo a spiegare a uno che vede la pesca come una rottura di palle, seduto a guardare un galleggiante.

Vaglielo a spiegare a uno che se la mattina non lavora, dorme.

Spiegato e capito, la pensate proprio come il sottoscritto...

Ecco, questo è lo spinning in mare. Un mix tra perversione e filosofia di vita. Spesso le due cose coincidono Quando abbiamo fatto il video per sky (organizzato mesi prima) abbiamo trovato condizioni meteo-marine avverse. Onda alta un metro e passa e pesce inchiodato. Nel salmastro invece una secca storica Il video è stato girato ugualmente anche se non ci sono state catture. C'è stato però tanto cuore e voglia di pescare. Altri avrebbero attaccatto un aguglia viva e poi, fraudolentemente, fatto le riprese con un pesce "posticcio" Abbiamo invece raccontato la realtà di questa passione. Dura e perversa come solo poche sanno essere. Lo spinning in mare è ricerca. La cattura spesso è un eventualità. Eventualità che diventa maggiore con la conoscenza dello spot e delle sue caratteristiche

Hai perfettamente ragione.

Il mio non era uno studio della situazione aspettando la spigola per lanciargli sopra, so bene che non è una tattica vincente...

Diciamo che con una giornata molto calda e dall'alta pressione stavo banalmente cercando di capire se c'era pesce in giro, data la scarsità di mangianza e la possibilità che mi dava il moto ondoso di vedere il pesce direttamente.

Ho passato una mezz'ora a guardare il mare, il fatto che teoricamente fossi lì per pescare passava in secondo piano, era più o meno questo il senso